Luca Carboni si ‘confessa’: “Io chierichetto e fan di Savoldi” / Video

Bologna, 25 giugno 2025 – “Mamma mia quanti!” Luca Carboni sale sul palco ed è sorpreso, emozionato. Ringrazia Guglielmo, giovane cantante bolognese che ha aperto la serata, perché l’ha citato nel suo pezzo che dice: “Bologna sotto i lampioni e poi ti parte una canzone di Carboni”.

Ma ecco che cominciano i racconti. “Dopo 40 anni di canzoni - Carboni racconta - non c’è forse una mia canzone che vorrei sentire e che rappresenta tutto, credo che sia l’insieme di quel che hai fatto che ti definisce, anche se penso a Primavera, canzone sulla rinascita, sulla riscoperta delle cose, proprio come sta succedendo a me in questo momento".
Tutto questo narrarsi e concedersi pubblicamente, avviene nella serata ‘Autoritratto di Luca Carboni’. Il privilegio di raccogliere aneddoti dalle sue parole, è per don Massimo Vacchetti e per il pubblico di Villa Pallavicini che era seduto nel giardino di Liberi, incontri con protagonisti della cultura.
Vecchietti è un fan, conduce la serata, chiede a Carboni quale sia, tra le sue, la canzone che vorrebbe riascoltare passeggiando sotto i portici.
E poi: una canzone della felicità? “La mia ragazza - dice -, che racconta di quando ho visto la mia ragazza diventare madre di mio figlio, per quanto la gioia sia sempre figlia di un percorso che ha dentro il dolore, le mamme lo sanno bene”.

Davanti al palco c’è un baule: Vacchetti tira fuori una maglia del Bologna. “Quando scrissi la frase Bologna è una regola ero poco più che bambino, mio padre non mi portava allo stadio, la mia passione è nata in cortile tra i fili da stendere, con gli amici, giocavo con le scarpe da calcio coi tacchetti che si consumavano sul cemento, ci andavo a fare anche il chierichetto, volevo essere Beppe Savoldi perché non veniva mai in nazionale, era un mito. Poi da grande mi appassionai al basket e a tifare Fortitudo”.
E svela: “Quando arrivò Corioni presidente con Maifredi allenatore, al Bologna ci chiese di stare accanto alla squadra e con Mingardi, Dalla e Morandi, scrivemmo l’inno”.
Verso la chiusura della serata, don Vacchetti chiede a Luca del suo rapporto con Gesu (video), protagonista di alcune sue canzoni, e Luca gli racconta della famiglia molto cattolica, della mamma catechista e del fatto che la chiesa l’ha sempre cercata e avuta dentro e trovata anche nella natura durante la malattia.
Ed ecco il gran finale: salgono sul palco i figli dello storico autore di canzoni religiose Claudio Chieffo, per i quali Carboni, nell’album dedicato al padre, ha cantato la canzone ‘Io non sono degno’. La intonano e Luca la sussurra in disparte.
İl Resto Del Carlino